Riconoscimento accademico

FEEDUC

Studiare in un altro Stato membro

vidéo interview McLoughlin, Director of Career Services at ESADE

Studiare in un altro Stato membro consente a un giovane o a uno studente di intraprendere o proseguire gli studi in un altro Stato membro nell’ambito di un programma di mobilità individuale o organizzato (programmi comunitari SOCRATES o LEONARDO, programmi di scambio bilaterali, ecc.), nonché il riconoscimento accademico dei titoli di studio spagnoli in Italia.

In quest’ultimo caso, il riconoscimento dei diplomi è generalmente previsto da accordi di scambio o dall’applicazione del Sistema europeo di trasferimento dei crediti (ECTS).

Nella maggior parte dei Paesi europei, gli istituti di istruzione superiore sono autonomi nelle loro decisioni di ammissione.

Alcuni Paesi hanno anche mantenuto un sistema centralizzato che attribuisce il potere decisionale al ministero responsabile dell’istruzione superiore (Belgio, Spagna, Finlandia, Lussemburgo) o a organismi istituiti a tale scopo (Grecia).
Gli Stati membri della Comunità europea e gli Stati firmatari dell’Accordo sullo Spazio economico europeo hanno aderito alle convenzioni multilaterali del Consiglio d’Europa relative a:

  • Accesso alle università (11 dicembre 1953),
  • Equivalenza dei periodi di studio (15 dicembre 1956),
  • Riconoscimento accademico delle qualifiche universitarie (15 dicembre 1959) e la Convenzione della Regione Europa dell’UNESCO sul riconoscimento degli studi, dei diplomi e dei titoli di studio relativi all’istruzione superiore negli Stati appartenenti alla Regione Europa (21 dicembre 1979).
  • L’11 aprile 1997 la Conferenza diplomatica di Lisbona ha adottato un’unica Convenzione del Consiglio d’Europa/UNESCO sul riconoscimento delle qualifiche relative all’istruzione superiore nella regione europea, che sostituisce le convenzioni esistenti.

Per maggiori dettagli, consultare i centri di informazione europei:

Il compito di questi centri è quello di fornire informazioni utili sulle procedure di riconoscimento nei Paesi interessati. La loro organizzazione varia da Paese a Paese. Quando viene menzionato un solo centro, questo fornisce informazioni sul riconoscimento accademico e professionale ed è anche il “punto di contatto” per le informazioni sulle professioni regolamentate. Il loro elenco può essere consultato sul sito web della rete ENIC-NARIC.
Per completezza, vorremmo fornirvi le ultime informazioni generali di cui siamo a conoscenza.
Nel 2016, la Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata sulla legittimità del numérus clausus in un ricorso contro lo Stato italiano, in quanto è nell’interesse generale dei cittadini di un Paese. La sua decisione ha anche specificato che il diritto alla libertà di attività viene valutato in ogni Stato in base al contesto economico e sociale dello Stato in questione. Inoltre, la CEDU ha specificato che la necessità sociale di una professione consente di ricorrere a professionisti formati all’interno dell’Unione Europea, al di fuori dei confini dello Stato interessato, riconoscendo il diritto dello Stato a essere rigoroso nelle sue normative, in particolare nel campo medico, dove un livello minimo e adeguato di competenza ha diritto a essere verificato. Ai ricorrenti non è stato negato il diritto di proseguire gli studi all’estero. La Corte ha sottolineato che questa decisione è vincolante per tutti gli Stati membri della CEDU.
Uno Stato potrà quindi ricorrere a professionisti della sanità formati in un altro Stato dell’Unione Europea per soddisfare le proprie esigenze di personale formato e competente sul proprio territorio. La piramide dell’età e i livelli di numerus clausus attualmente offerti in Italia nel settore medico e paramedico consentiranno quindi ai professionisti competenti formati nell’Unione Europea, ad esempio in Spagna, di integrarsi nel mercato del lavoro che si evolverà nei prossimi anni.